martedì 27 febbraio 2018

Tocca a Noi

Il 4 marzo si avvicina e noi cittadini italiani siamo chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento. Sappiamo già che molte persone - chi perché poco informato, chi per sfiducia nel sistema politico - non andranno a votare.
Ma facciamo un salto indietro di 10 anni. Nel novembre 2008 il canale MTV lanciò un'iniziativa chiamata TOCCA A NOI, con l'intento di  raccogliere la partecipazione dei giovani e convogliarla nella formulazione di una proposta di legge d'iniziativa popolare. Per promuovere l'iniziativa veniva spesso mandata in onda una canzone scritta e interpretata da Entics, J-ax, Giusy Ferreri, Marracash e Le Vibrazioni.




<< Sì ma ... cosa c'entra una proposta di legge di iniziativa popolare con il rinnovo del Parlamento?>>
Beh, il testo mi ha fatto riflettere e pensare che TOCCA A NOI anche in questo caso. TOCCA A NOI VOTARE!
Non votare significa calpestare tanti anni di lotte per conquistare questo diritto, perché è un diritto del cittadino quello di poter scegliere liberamente chi meglio può governare il nostro Paese.
Votare significa esprimere la propria volontà rispetto al potere che andrà costituendosi.
Non votare significa spingere l'Italia nell'oblio di valori e ideali.
Votare significa prendere una posizione, fare una scelta consapevole e questo conferisce dignità ad un popolo e alla classe politica che lo rappresenta.
Non votare significa arrendersi ad un flusso di indifferenza che andrà peggiorando se non ci si prova nemmeno a contrastarlo. 

TOCCA A NOI - Entics, J-Ax, Giusy Ferreri, Marracash, Le Vibrazioni
Vedo tutto che va in panne
Le cose non vanno e adesso ho voglia di cambiarle
Sento troppe voci e non puoi più insonorizzarle
Alza quel volume e fai vedere che hai le p***e!
Tocca a me cambiarle
Tutte le parole che mi vogliono distrarre
Posso disturbare?
Qua sembra tutto troppo grande
Ma sono qua fuori e sto salendo già le scale
Alza quella testa e fai vedere che hai carattere (1 per la svolta, 0 per le chiacchiere)
Perché le cose qui non vanno e io continuo ad andare a sbattere (2 per la svolta, 0 per le chiacchiere)
Tempo di cambiare adesso butta giù le maschere (3 per la svolta, 0 per le chiacchiere)
Perché le cose qui non vanno e adesso tocca a te combattere (4 per la svolta, 0 per le chiacchiere)
Tocca a te, tocca a noi, tocca a te, tocca a noi, tocca a te, tocca a noi, tocca a te, tocca a noi…
Zero tempo per giocare sai perché, c’è che…
Tocca a me, tocca tocca a Te, tocca a te.
Zero tempo per giocare anche per voi-oi…
Tocca tocca a noi, tocca a noi.
Loro c’ han detto di star buoni qua,
(tocca a noi)
che la politica è per chi la fa.
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Che tanto tutto è uguale a come sta,
(tocca a noi)
che niente cambia e niente cambierà.
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Tocca a noi, tocca a te, tocca, tocca a me.
Metto bocca bocca anche se,
se… mi chiamano mostro
non mi conformo al consueto contorno
prima m’informo e riformo.
Conta quanti siamo, guardati intorno
cambia lo sguardo, prospettiva: il mondo.
Ma tu lo sai che ‘sto paese è tuo
nel senso vero del termine: t’appartiene (zio).
È un generale, un presidente, un’autorità
è un tuo dipendente, lo paghi a fine mese.
Ma tu lo sai che ‘sta legge la si può cambiare
e non potranno fare finta di non ascoltare.
Zero tempo per giocare sai perché, c’è che…
Tocca a me, tocca tocca a Te, tocca a te.
Zero tempo per giocare anche per voi-oi…
Tocca tocca a noi, tocca a noi.
Loro c’ han detto di star buoni qua,
(tocca a noi)
che la politica è per chi la fa.
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Che tanto tutto è uguale a come sta,
(tocca a noi)
che niente cambia e niente cambierà.
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Prendo la parola… è Marra che manovra.
Scusa sono già in onda, ti spiego questa cosa:
è inutile che fate brutto nei quartieri
se poi vi fanno tutto nei cantieri.
Se poi ve ne fregate, sono anche tuoi problemi.
Dal pianeta delle scimmie a quello degli scemi.
Che sia per l’ecosistema e per un sistema equo
Tocca a noi o toccherà a voi prenderlo ***.
Zio lo so che è scoraggiante,
che sembrano tutte cazzate
così lontane da te che t’interessano le ragazze, le marche e le macchine,
ma se ignori il tuo nemico non lo puoi battere!
Zero tempo per giocare sai perché, c’è che…
Tocca a me, tocca tocca a Te, tocca a te.
Zero tempo per giocare anche per voi-oi…
Tocca tocca a noi, tocca a noi.
Loro c’ han detto di star buoni qua,
(tocca a noi)
che la politica è per chi la fa.
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Che tanto tutto è uguale a come sta,
(tocca a noi)
che niente cambia e niente cambierà.
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
Io dico no no no no no no no
(tocca a noi)
See you the next song!

sabato 17 febbraio 2018

Nova Koinè Music: rOMA - Solo posti in piedi in Paradiso

Vincenzo Romano, in arte rOMA, è un cantautore ebolitano con l’anima rock. Dopo svariati anni insieme a band inedite, ha deciso di intraprendere la carriera da solista ed ha avuto l’opportunità di aprire i concerti di grandi artisti italiani come Filippo Gatti, Daniele Sillvestri e Giorgio Canali .


Venerdì 26 gennaio ha presentato il suo primo album da solista “Solo posti in piedi in Paradiso”(prodotto da Seahorse Recording) presso Nova Koinè Lab, e ho avuto il grande piacere di intervistarlo. 

Da cosa deriva il tuo nome d’arte “rOMA”?
<< rOMA è semplicemente il mio cognome a metà, Romano. La scelta grafica, ossia la r in minuscolo e tutto il resto in maiuscolo, è soltanto un pretesto per creare curiosità. Tutto qui. >>

Ma rOMA non è stato sin dall’inizio la tua identità. Nel 2004 hai iniziato un progetto con la band C.A.T.T.U.R.A., la quale si è sciolta nel 2008. Come è cambiato il tuo stile da membro di una band a cantante solista?

Da quando si è sciolta la band, nel 2008, ho preso un periodo di pausa dalla musica, ho ripreso a scrivere canzoni nel 2012 e nel 2014 ho iniziato a pubblicare qualcosa di autoprodotto. Sicuramente lo stile di scrittura cambia perché quando scrivi per una band scrivi comunque per un progetto, non scrivi solo per te stesso. Nelle canzoni c’è l’insieme di vari punti di vista dei singoli membri della band. Da cantautore scrivi e arrangi per te stesso, c’è molta più libertà. Ho raggiunto un
punto in cui sono molto soddisfatto di quello che scrivo.

“Solo posti in piedi in Paradiso” è il tuo album di esordio, uscito nel marzo 2017. C0me nasce l’album?
Solo posti in piedi paradiso è composto da tutti brani inediti scritti nel 2016, avevo 14 brani pronti che ho mandato a varie etichette discografiche e mi ha risposto Paolo Messeri della Seahorse Recording, ne abbiamo insieme selezionati 11 e quindi prodotto il disco. Sono brani tutti creati in un preciso momento, nell’arco di ¾ mesi, che hanno tutti lo stesso stato d’animo.

Qual è, appunto, lo stato d’animo che caratterizza l’album?
Nell’ album c’è molta rabbia e un po’ di sdegno.  E’ un disco per me molto intimo, molto autobiografico. Si parla tanto di ricordi, di esperienze vissute, episodi che mi sono capitati nella vita e che poi ho somatizzato e  ho elaborato attraverso le canzoni.

Il tuo genere si ispira ai capisaldi del rock italiano, il rock degli Afterhours, Le Luci della Centrale Elettrica, Giorgio Canali, per citarne alcuni. Cosa pensi dello scenario rock odierno in Italia?
Il genere rock, secondo me, non è più quello di una volta. E’ ancora vivo, in parte, grazie a chi continua a farlo ancora dopo 20-30 anni, come appunto gli Afterhours e Giorgio Canali. Sono pochi i giovani in grado di reggere questa sfida, come per esempio i Fast Animals and Slow Kids. Questo perché è cambiata la scena; si parla di Indie che ormai è quasi diventato un genere, però è tutta un’altra cosa. Sono cambiati i gusti, è cambiato il pubblico. E’ cambiato anche il modo di fare musica. Adesso basta una scheda audio, un pc e ti puoi produrre anche da solo.



See you the next song!

domenica 11 febbraio 2018

Perchè Sanremo è Sanremo !

68° edizione del Festival della canzone italiana ... o forse delle canzoni di Claudio Baglioni?
Quest'anno il direttore artistico oppure, come si è definito lui stesso, "dittatore artistico" è stato la vera star del Festival di Sanremo 2018. Per festeggiare i suoi 50 anni di carriera Baglioni ha cambiato le regole della gara, si è improvvisato conduttore/macchietta (con scarsi risultati) e ha cantato tutte le sue 33762 canzoni con gli ospiti del festival. Per me è no !
Parola d'ordine: NOSTALGIA . Speravo di trovare un po' di sollievo dal lungo repertorio baglioniano nelle canzoni in gara e invece sono risorti cantanti come Ornella Vanoni, i Decibel, le Vibrazioni, i Pooh separati per appesantire ancora di più le cinque serate. Persino Elio e le Storie Tese, da sempre il lato irriverente del festival, hanno toppato quest'anno. Ma il festival di Sanremo, il FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA, non dovrebbe rispecchiare l'attuale panorama musicale italiano?
L'unica canzone che ho davvero apprezzato è "Stiamo tutti bene" di Mirkoeilcane, sezione giovani. La canzone tratta di un tema molto attuale: la migrazione dei tanti africani che affrontano un lungo viaggio in mare, in condizioni disumane, per cercare di arrivare in Italia. Il testo è stato scritto dal punto di vista di un bambino; usando la tecnica del climax aumenta man mano di intensità insieme alla musica. Sono contenta che abbia vinto almeno il premio della critica.

E non c'è Festival senza scandalo. Quest'anno è toccato a Ermal Meta e Fabrizio Moro, che hanno presentato sul palco dell'Ariston il loro inedito "Non mi avete fatto niente". Tutti avevano grosse aspettative sui due cantanti sin da quando sono stati annunciati a dicembre i nomi dei partecipanti alla gara, e le aspettative sono state pienamente soddisfatte da un brano di forte impatto emozionale che parla degli attentati terroristici che hanno sconvolto l'intera Europa negli ultimi 3 anni. Ma, alla fine del primo giorno del festival, Meta, Moro e Febo (l'altro autore della canzone) sono stati accusati di plagio . La canzone effettivamente riprende nel ritornello alcuni versi di "Silenzi", una canzone presentata nella sezione giovani di Sanremo 2016, il cui autore è proprio Febo. Per fortuna la canzone è stata riammessa in gara, poiché il regolamento permette l'utilizzo di citazioni o brani già esistenti per 1/3 dell'intera canzone, ed ha vinto il Festival di Sanremo. 

Ma tra le 68 edizioni del festival questo non è il primo caso di accusa di plagio. Tra i casi più curiosi abbiamo quello di Giorgia la quale nel 1995 subisce gli attacchi di uno studente romano che sostiene che la canzone "Come Saprei" sarebbe copiata da "A Whole New World", brano tratto dalla colonna sonora del film della Walt Disney Alladin; sempre nel 1995, la cantante Spagna solleva molti dubbi perché la sua "Gente Come Noi" ricalca "Last Christmas" dei Wham!; nel 1996, dopo 5 mesi dalla fine del festival, qualcuno scopre che le parole del brano vincitore, "Vorrei incontrarti tra cent'anni" di Ron e Tosca, ricalcano un sonetto composto da William Shakespeare. 

See you the next song!

Lo sapevi che è una cover?

Qualche giorno fa ho fatto una scoperta scioccante: I Will Always Love You non è un brano originale di Whitney Houston ma è stata scritta 3...