lunedì 21 settembre 2020

Grandi musicisti a Londra

Dopo due anni di pausa rieccomi qui a scrivere di musica!

Vorrei riprendere da dove mi ero fermata, ovvero ottobre 2018, quando sono andata per la seconda volta a Londra. La prima volta ho fatto il classico giro turistico visitando i monumenti, i musei e i quartieri più famosi; la seconda volta sono ritornata con piacere in molti posti che già avevo visto ma volevo visitare di più, vedere i posti più nascosti, scoprire tante altre cose di questa città meravigliosa. Quindi, come è mio solito fare, ho cercato su internet degli itinerari alternativi, appuntandomi tutti i nuovi posti che avrei voluto visitare, di cui tre sono legati alla musica.

Dai Beatles ai Rolling Stones fino ai Pink Floyd e Amy Winehouse, Londra ha fatto da sfondo al successo di decine di artisti entrati nella storia del pop e del rock. Sono tantissimi i luoghi a Londra che raccontano storie e aneddoti di leggende della musica, purtroppo poco il tempo per visitarli tutti.

Al numero 1 di Logan Place (Kensington) c’è la famosa Garden Lodge, la lussuosissima casa che Freddie Mercury acquistò all’apice del suo successo, in cui visse fino alla morte quando la lasciò alla amica e per alcuni anni compagna Mary Austin. La casa purtroppo non è visibile dalla strada perché è circondata da un alto muro, ma è riconoscibile da una porta d’ingresso (protetta con un vetro dagli atti di vandalismo) su cui è riportato il nome “Garden Lodge”.


Berwick Street, nel quartiere di Soho, è la strada fotografata nella copertina del secondo album degli Oasis: “(What's the Story) Morning Glory?”. 
Per illustrare la copertina la band scelse l’agenzia Microdot Sleeve di Brian Cannon, che già aveva realizzato l’artwork dell’album di debutto. A differenza della cover del primo LP, che raffigurava l’interno di un’abitazione, la foto di copertina di “(What’s the Story) Morning Glory?” doveva rappresentare l’indole urbana del disco.



              (1995)                                                                     (2018)

Gli Oasis girovagarono per intere settimane alla ricerca della location perfetta, alla fine la scelta cadde su Berwick Street per due motivi:  le attività commerciali che vi si affacciavano erano (e vi sono ancora) maggiormente un negozio di dischi, tra cui Reckless Records e Sister Ray; inoltre, la strada che interseca Berwick Street si chiama Noel Street. Le due persone presenti nella foto non sono i fratelli Gallagher, ma sono Brian Cannon (di spalle) e il dj Sean Rowley. Per diverse ore Brian e Sean camminarono avanti e dietro, stando attenti a schivare i furgoni della frutta che passavano continuamente per l’allestimento del mercato ortofrutticolo, mentre Spencer Jones scattava le foto. Il servizio iniziò alle 5 del mattino e si concluse intorno alle 8:00 e delle circa trenta foto scattate a diventare la copertina dell'album fu la prima foto ad essere scattata. 

Infine non poteva mancare Abbey Road. Da anonima strada di Londra, è diventata nel 1969 tappa fissa dei fan dei Beatles, quando il fotografo Ian MacMillan decise di scattare una foto dei quattro membri della band che attraversavano le strisce pedonali. L’iconico scatto divenne poi la copertina del 12° album dei Beatles che prende il nome della strada e contiene capolavori come Come Together, Here comes the sun e Something. Abbey Road è stata nominata luogo protetto dall’English Heritage e ospita lo studio di registrazione Abbey Road Studios (ancora oggi attivo).



( Ed ecco il mio misero tentativo di riprodurre lo scatto cercando di non farmi prendere dalle macchine)






See you the next song!

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