lunedì 12 settembre 2022

Goodbye Queen

Queen Elizabeth II of the United Kingdom - Andy Warhol, 1985

Sarà pur nata nell'era del ragtime, ma il regno della regina Elisabetta II è cominciato con la nascita del rock 'n' roll. 

La sua incoronazione nel 1953 coincise con l'ascesa di star americane come Chuck Berry e Little Richard, che presto influenzarono gli artisti del Regno Unito che avrebbero reso la Gran Bretagna l'epicentro della musica un decennio dopo. La longeva Elisabetta, morta all'età di 96 lo scorso venerdì 8 settembre 2022, ha cominciato a solidificare il suo regno a partire dalla metà degli anni '60, proprio quando la musica britannica stava conquistando il mondo. 

Il Regno Unito stava perdendo il suo potere coloniale, ma le star britanniche, guidate dai Beatles, stavano proprio in quel momento cominciando a colonizzare la cultura globale. Da allora in poi, ondate successive di musicisti del Regno Unito hanno governato il mondo della canzone e dello stile, dai Rolling Stones e Led Zeppelin negli anni '60, al punk e new wave negli anni '70 e '80, fino ad Amy Winehouse e Adele oggi.

Anche se lontana da quell’ambiente hipster, la regina Elisabetta seppe riconoscere sin dall'inizio il potere economico e culturale della musica in Gran Bretagna. Nel novembre del 1963, tre mesi prima che i Beatles esplodessero al The Ed Sullivan Show, i Fab Four suonarono al Queen’s Royal Variety Performance, un evento di beneficenza annuale trasmesso in televisione. 

La numerosa famiglia reale apprezzò il potere giovanile delle canzoni che suonavano, come From me to you e She loves you, e rise di cuore alla famosa frecciatina che lanciò John Lennon: « Voi nei posti più economici, battete le mani» disse indicando la folla - « Il resto…scuotete i vostri gioielli».

Due anni dopo, la regina nominò John, Paul, Ringo e George Membri dell’Ordine dell’Impero Britannico. Il riconoscimento veniva conferito raramente a personaggi dello spettacolo in quel periodo, ma la regina conosceva bene la risonanza giovanile che il suo Paese avrebbe guadagnato nel rendere onore ai “ragazzi di Liverpool”.

I Beatles dedicarono anche una piccola traccia di 26 secondi intitolata Her Majesty a sua maestà la regina Elisabetta II

https://open.spotify.com/track/6UCFZ9ZOFRxK8oak7MdPZu

 Ma nel corso dei decenni, l'amore tra la musica e la monarca non è sempre stato reciproco.

Infatti, alcune delle canzoni più conosciute che fanno riferimento a Elizabeth e alla sua corona, di certo non tessono le sue lodi. Tra le più famose ricordiamo God Save the Queen dei Sex Pistols, presa in giro in stile punk dell’inno nazionale inglese e della devozione alla monarchia; e Elizabeth my dear  degli Stone Roses in cui la famiglia reale viene descritta come un parassita costoso e irrilevante. 

Diciamo quindi addio ad un'iconica regina, che nel bene o nel male ha contribuito alla diffusione della musica pop e rock britannica nel mondo. 


See you the next song!


 

 


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